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Cosa sono le email transazionali? Vengono usate nella mia organizzazione? Come continuare ad usarle facendo fronte alle regole dei principali gestori della posta elettronica?
Conferma d’ordine
Sara, una giovane donna che ama la moda, ha sempre sognato di avere un guardaroba pieno di abiti eleganti. Un giorno, mentre navigava online, ha trovato un sito web che vendeva abiti di alta qualità a prezzi accessibili. Era entusiasta e ha deciso di acquistare un abito nero che aveva visto.
Dopo aver completato l’ordine, Sara ha ricevuto un’email di conferma che conteneva i dettagli del suo ordine, tra cui il numero dell’ordine, gli articoli acquistati, il prezzo totale e la data di spedizione prevista. Era felice di sapere che il suo ordine era stato confermato e che presto avrebbe ricevuto il suo nuovo abito.
Pochi giorni dopo, Sara ha ricevuto un’altra email che le informava che il suo ordine era stato spedito. L’email conteneva anche il numero di tracciamento del pacco, in modo che Sara potesse seguire la sua spedizione online.
Finalmente, il giorno della consegna, Sara ha ricevuto il suo pacco. Era emozionata nell’aprire la scatola e vedere il suo nuovo abito. Quando ha aperto la scatola, è rimasta stupita dalla bellezza dell’abito. Era esattamente come lo aveva immaginato.
Sara ha indossato il suo nuovo abito per una festa quella sera e ha ricevuto molti complimenti. Era felice di aver trovato un sito web che vendeva abiti di alta qualità a prezzi accessibili e di aver ricevuto un servizio clienti eccellente.
Reimpostazione della password
Una sera, mentre era a casa, Sara ha notato che non riusciva ad accedere al suo account di posta elettronica. Ha provato a reimpostare la password, ma non ha funzionato. Era preoccupata perché aveva molte email importanti nella sua casella di posta elettronica.
Sara ha cercato online e ha trovato il sito web del suo provider di posta elettronica. Ha cliccato sul link “Reimposta password” e ha seguito le istruzioni. Ha ricevuto un’email con un link per reimpostare la password.
Sara ha cliccato sul link e ha creato una nuova password. Ha quindi effettuato l’accesso al suo account di posta elettronica e ha potuto accedere alle sue email.
Sara era sollevata di aver recuperato l’accesso al suo account di posta elettronica. Era anche grata al suo provider di posta elettronica per averle fornito un modo semplice per reimpostare la password.
Notifica di spedizione
Sara stava aspettando un pacco da un negozio online. Sapeva che il pacco era stato spedito, ma non aveva ricevuto alcuna informazione sulla data di consegna.
Un giorno, Sara ha ricevuto un’email che le informava che il suo pacco era stato consegnato. L’email conteneva anche il numero di tracciamento del pacco e un link per seguire la sua spedizione online.
Sara era eccitata per ricevere il suo pacco. Ha controllato il numero di tracciamento e ha scoperto che il pacco era in consegna.
Il giorno successivo, Sara ha ricevuto il suo pacco. Era felice di vedere che era arrivato in perfette condizioni.
Sara era grata al negozio online per averle inviato una notifica di spedizione. Le ha permesso di tenere traccia del suo pacco e di sapere quando sarebbe arrivato.
Ma da gennaio 2025…
…le notifiche via email potrebbero subire qualche disservizio.
Le email transazionali sono generate automaticamente da software attivo su web server o su fotocopiatrici o qualsivoglia marchingegno.
Questi aggeggi, per spedire email, devono collegarsi ad un servizio come Google mail, Microsoft mail etc e presentare dei codici di accesso validi, usando una procedura legata all’”antico” protocollo di posta elettronica SMTP, risalente agli anni Settanta.
All’epoca, l’internet era ingenuo mentre oggi viviamo in uno scenario molto diverso.
Secondo il rapporto CLUSIT 2024, gli attacchi informatici gravi a livello globale sono aumentati del 36% nel 2023. Il costo globale del cybercrime è stimato in 8 trilioni di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà i 10,5 trilioni di dollari entro il 2025. Solo il 50% degli utenti internet sa come proteggersi dalle minacce online. Le aziende investono in media solo il 7% del loro budget IT in sicurezza informatica.
Possiamo quindi comprendere come mai operatori come Google abbiano deciso di non consentire più l’uso della procedura automatica di autenticazione via SMTP.
Naturalmente, gli informatici hanno a disposizione un’alternativa, ma si tratta comunque di un passaggio, di un cambiamento.
Il nostro fotocopiatore invierà ancora la scansione via email? Il nostro ERP riuscirà ancora a recapitare le conferme d’ordine?
Qualsiasi siano le esigenze di integrazione con la posta elettronica, vi si può far fronte ed anche avvantaggiarsi di un elevato tasso di consegna dei messaggi.
Serve una mano? Vuoi capire se la tua organizzazione potrà subire qualche disservizio a seguito di questo cambiamento?
Le immagini sono state generate dalla I.A. Midjourney con prompt di Nicola Granà