Quanti soldi bruci quando si fermano i computer?

Backup affidabile anziché soldi bruciati

Il rogo di banconote inizia da quando un personal computer, un server o un apparato di rete di importanza cruciale smettono di funzionare; l’incendio si estingue quando tutto torna alla normalità: hardware, software e peopleware ripristinati ed attivi, secondo i normali parametri di funzionamento.

Per tornare operativi, dobbiamo procedere per livelli: dopo aver rimesso a posto l’hardware, dobbiamo passare al software ed ai dati. Il nostro più fidato alleato è il backup.

Come spendere bene i soldi per un backup affidabile?

Utilizzare l’archiviazione remota

Un fattore chiave nella soluzione di backup è l’archiviazione remota. Eseguire il backup dei dati e archiviarli sullo stesso disco dei dati originali può essere un lavoro inutile. Fuori sede, o almeno fuori server, i backup rimarranno validi anche se il server principale è compromesso, consentendo di recuperare completamente i dati.

Effettuare i backup frequentemente e regolarmente

Per prevenire la perdita dei dati critici, assicurati di eseguire i backup frequentemente e con una pianificazione regolare. Determina la frequenza con cui la tua organizzazione modifica i vari archivi di dati per pianificare la frequenza dei backup. Sottoponi a backup più regolari e frequenti, anche ogni ora, i dati critici aggiornati costantemente; mentre per i dati più statici puoi limitarti a backup notturni o settimanali.

Considera l’intervallo di conservazione

Dopo aver determinato la frequenza di backup dei dati, è anche importante considerare per quanto tempo manterrai ciascun backup. Mantenere ogni backup indefinitamente non è fattibile semplicemente a causa di una quantità di spazio spesso limitata. La maggior parte delle soluzioni di backup offre una serie di programmi di conservazione, come il mantenimento di backup orari e giornalieri per una settimana, backup settimanali per un mese e backup mensili per alcuni mesi o addirittura anni. Questo tipo di pianificazione consente di avere più backup recenti nell’istanza in cui è necessario un ripristino.

Buone pratiche di backup aziendale includono il mantenimento di alcuni backup, ad esempio mensili o biennali, il più a lungo possibile, se non per sempre. Inoltre, ti consigliamo di ricercare gli standard e i requisiti di conservazione dei dati del tuo settore. Alcuni settori, come la sanità o la finanza, avranno requisiti rigorosi per la conservazione del backup.

Mantieni i backup crittografati e protetti

Non è sufficiente eseguire semplicemente il backup dei dati in una posizione esterna al sito. La crittografia dei file di backup è un passo importante nella sicurezza dei dati. La crittografia dei backup garantisce che i dati saranno esattamente ciò che ci si aspetta nel caso in cui sia necessario ripristinarli.

Archiviare backup su unità di memorizzazione ridondanti

Per ulteriore ridondanza, i backup devono essere archiviati su unità di memorizzazione ridondanti (RAID). La distribuzione dei dati su due o più unità in un sistema di questo tipo presenta quattro vantaggi:

  • migliori prestazioni;
  • maggiore affidabilità;
  • possibilità di gestire set di dati più grandi;
  • maggiore garanzia che i dati archiviati siano protetti dal guasto di una singola unità.

Stratifica le tue soluzioni di backup

Poiché le soluzioni di backup differiscono nel modo in cui trattano i tuoi dati, è meglio utilizzare più soluzioni.

Si possono effettuare copie di sicurezza di:

  • macchine virtuali;
  • immagini – copie integrali di installazioni di server o PC;
  • banche dati;
  • estrazioni di banche dati;
  • cartelle di dati.

Per esempio, per una cartella di dati su un file server virtuale, dati importanti e movimentati di frequente, si potranno fare sia la copia della macchina virtuale del file server che li contiene sia fare una copia più frequente della sola cartella.

La stratificazione delle soluzioni di backup in questo modo garantisce che i dati possano essere recuperati nel modo più rapido ed efficiente possibile, indipendentemente dal tipo di disastro.

Spendi bene i tuoi soldi per un sistema di backup efficace ed efficiente

Se si vuole ottimizzare l’investimento per un sistema di backup, si deve passare inevitabilmente per un’analisi dei rischi, chiedendosi:

  • Quali sono le raccolte di dati da proteggere?
  • Dove sono dislocate? In quali
    • dispositivi fisici?
    • server virtuali?
    • siti o sedi o servizi su cloud?
  • Quali sono le dimensioni di ciascuna raccolta? Qual è la previsione di crescita per i prossimi tempi?
  • Come sono movimentati i dati di ciascuna raccolta? Si usa un’applicazione? Sono in un database (es. Microsoft SQL Server, Oracle, MySQL, PostgreSQL)?
  • Con quale frequenza sono movimentati i dati di ciascuna raccolta?
    • la maggior parte dei dati, ogni giorno;
    • solo una piccola parte dei dati, ogni giorno;
    • circa la metà dei dati, ogni mese;
  • Quanto è importante ciascuna raccolta di dati? Qualora venisse irrimediabilmente distrutta, quale sarebbe il danno? Se non fosse disponibile per un giorno o una settimana o un mese etc. quale sarebbe il danno? (Cerca di quantificare l’impatto economico del danno in Euro).
  • Quanto più è frequente l’uso di una raccolta di dati e quanto più impatta economicamente l’indisponibilità per un ciclo di utilizzo tipico, tanto più alto sarà l’impatto economico potenziale, ovvero il rischio in un anno di esercizio. Combinando le risposte alle due domande precedenti, puoi valutare il rischio in termini economici, considerando assieme, per ciascuna raccolta di dati, sia la durata del suo tipico ciclo di utilizzo sia l’impatto economico derivante dal mancato utilizzo per un ciclo. Per esempio, se hai una cartella di dati che usi tutti i giorni per le offerte commerciali e pensi che possa succedere che questa cartella possa non essere disponibile per un intero giorno all’anno, facendo saltare le trattative che sarebbero dovute iniziare durante il periodo di disservizio, allora l’impatto economico è dato dal valore di tali trattative.

Fatta questa analisi, potrai decidere consapevolmente il mix di strumenti e strategie di salvataggio, tenendo presente che i salvataggi:

  • …su sito remoto di copie integrali di macchine virtuali sono i più sicuri ma anche i più costosi e quelli che impegnano di più la connettività internet;
  • …su NAS programmati automaticamente sono molto agevoli ed economici e proteggono da cancellazioni accidentali e corruzioni dei dati dovute a virus o malfunzionamenti hardware e software – proteggono anche da ransomware se fatti in un certo modo – ma se il NAS è in ufficio è soggetto agli stessi rischi ambientali (scariche elettriche, incendi, furti…) dei dati da proteggere;
  • …vanno architettati per garantire il ripristino ed il controllo periodico in tempi accettabili e con impegno minimo possibile;

esistono numerosissime tecnologie disponibili sul mercato con prestazioni, in certi casi, fantastiche – si tratta solo di fare una buona analisi dei rischi e poi, con i nostri consulenti, una soluzione si trova!


Commenti

Una risposta a “Quanti soldi bruci quando si fermano i computer?”

  1. […] “archiviazione della posta elettronica”. Non è la conservazione sostitutiva. Non è un backup. Si basa su programmi reperibili sul mercato tecnologico e su sistemi informatici appositamente […]

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